Lun. Nov 11th, 2024

Sembra palese che stiamo vivendo il pieno della propaganda sul pericolo del cambiamento climatico. La pressione dei media è al massimo, un bombardamento quotidiano da tutti i fronti, già si parla di negazionismo climatico, si fomenta l’odio verso chi mette in dubbio la narrativa, sono già in atto le pantomime come quella delle ragazze climo-fobiche che recitano un copione uguale nel mondo (con qualche comparsa a supporto come il caso del nostro ministro).

Anche se, come è ovvio, la propaganda stessa fa percepire il caldo più intenso di quanto non sia, è evidente invece dai dati che il caldo di quest’anno non è maggiore di tanti altri anni del passato:

  • Giugno al 32° posto su 50 anni
  • Luglio al 11° posto su 50

Verifica fatta da Roberto Nuzzo su ilmeteo.it

Tutto ciò che di brutto accade viene ormai ricondotto al cambiamento climatico, dai malori improvvisi (esplosi dopo le vaccinazioni), all’aumento delle malattie infettive (nate magari in bio-laboratori).

Per rendere credibile la menzogna si inventano anche la scusa della mancanza di fondi per la prevenzione di incendi ed alluvioni, così, quando i disastri arrivano, la paura del clima aumenta. Non fare prevenzione non è certo un modo per risparmiare, alla fine i danni sono certamente maggiori dei costi della prevenzione stessa. La verità è che tutto deve portare alla paura del clima,

Negli articoli precedenti si è chiarito che l’uomo non è la causa del cambiamento climatico, sempre che questo sia reale, o quanto meno non per i motivi che ci vogliono far credere. Se il cambiamento è antropico lo è magari per via dell’alterazione, consapevole o inconsapevole, della formazione delle nuvole, non certo per le scorregge delle vacche.

Dopo le recenti grandinate, qualche ministro, oltre che Giuliano Amato, ha esplicitamente detto che sul clima si deve correre, si deve forzare la mano. Sembra che anche in questo caso si sia creato il problema per imporre la soluzione, per imporre la loro dittatura gli resta poco tempo visto che hanno in programma di ultimarla nel 2030. Una grandine devastante mette certamente paura, assieme alle altre catastrofi indotte o causate, ma nel su descritto quadro distopico nasce spontanea la domanda se la grandine di questi giorni sia naturale, dovuta ad attività umane o causata volutamente per aumentare la paura.

Intanto facciamo delle semplici premesse. Grandine come quella di questi giorni sono sempre avvenute in passato, non è quindi una questione relata alla presunta impennata del cambiamento climatico. Di seguito un articolo con uno dei tanti eventi del passato, la cui descrizione sembra la copia carbone di quanto accaduto in questi giorni:

Articolo del 1997 http://www.centrometeo.com/articoli-reportage-approfondimenti/climatologia/5027-eccezionali-grandinate-giugno-1997

Altra precisazione, alcune delle immagini che girano, come quella della grandine delle dimensioni di una bottiglia, sono palesemente false, basta appallottolare un po’ di grandine e mette una foto sui social per fare qualche milione di visualizzazioni.

Facendo dei calcoli che tengano conto della velocità dei venti ascensionali si può ritenere che grandine fino all’ordine di una decine di centimetri può effettivamente crearsi. Questa deduzione deriva da semplici calcoli fatti sulla base di quanto riportato in questi articoli:

https://userswww.pd.infn.it/~scarlass/fisica1_ing/lucidi/nota_resistenza-aria.pdf

https://vandenheever.atmos.colostate.edu/vdhpage/papers/Marinescu-etal-MWR-2020.pdf

Di seguito si riporta una tabella per mettere in relazione velocità e dimensione della grandine considerando, cautelativamente, una densità leggermente minore del ghiaccio dato che la grandine può contenere bollicine di aria. Perché la grandine si formi è necessario che ci sia una corrente ascensionale tale da tenere sospeso il chicco di grandine, che rimanendo in quota capita che si fonde con altri chicchi e si ingrandisce, quando diventa troppo grande per la spinta del vento in essere, cade:

Diametro mmVento km/hVento m/s
544,4269312,34082
1062,8291717,45255
1576,9497121,37492
2088,8538724,68163
2599,3416527,5949
30108,823330,2287
35117,542632,65073
40125,658334,9051
45133,280837,02245
50140,490339,02508
55147,347540,92985
60153,899442,74984
65160,183644,49544
70166,230446,1751
75172,064847,79577
80177,707749,36326
85183,176950,88248
90188,487552,35764
95193,652553,79237
100198,683355,1898
105203,589856,55272
110208,380857,88355
115213,064159,18447
120217,646660,4574

A parte però la dimensione della grandine, che può ritenersi naturale secondo quanto riportato sopra, vengono dei dubbi sulla enorme quantità dei chicchi di grosse dimensioni caduti in poco tempo.

Che dei chicchi possano unirsi è plausibile, ma statisticamente si può formare una concentrazione di grandine di grosse dimensioni come quella vista in questi giorni? Quanta grandine deve esserci sospesa in aria per arrivare ad una tale quantità di aggregazioni?

Nel quadro distopico a cui ci siamo dovuti abituare in questi anni la domanda che viene spontaneo porsi è se la quantità di chicchi grossi può essere stata incrementata aiutandone la formazione, la risposta è si!

Il brevetto che segue, depositato dall’università di Khalifa, riguarda uno dei possibili sistemi per favorire la formazione di aggregazioni di chicchi di grandine:

“La presente invenzione si riferisce al campo del cloud seeding. Più in particolare, la presente invenzione si riferisce alla sintesi di materiali compositi nanostrutturati grafene/ossido di metallo 3D per la nucleazione del ghiaccio nelle tecnologie di cloud seeding, innevamento artificiale e liofilizzazione nell’industria biomedica e alimentare e simili.”

https://patents.google.com/patent/US20220002159A1/en

Se si osserva l’immagine riportata nel brevetto si può notare una curiosa somiglianza con gli agglomerati di chicchi di grandine che hanno devastato varie aree del nord:

In definitiva possiamo tranquillamente supporre che la presenza, voluta o accidentale, di certe sostanze nell’atmosfera potrebbe aver favorito il disastro di questi giorni. Considerando che non è più un mistero che le scie chimiche vengano create quasi quotidianamente, e dato che il loro scopo è tenuto segreto, non ci sarebbe da meravigliarsi che favorire la formazione della grandine nella propaganda climatica abbia una funzione simile alla vigile attesa nella propaganda pandemica.

Pare che qualcuno abbia fatto analizzare la grandine, appena si sapranno i risultato si potrà ragionare su dati più concreti.

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