La questione viabilità di Messina va analizzata nel suo complesso e va contestualizzata, non si possono prendere a riferimento altre città.
Prima però di entrare nel merito della viabilità in se va inquadrato quello che accade nel quadro politico e di governance parapolitica, europea e forse globale. L’Europa fa dei prestiti a condizione che i soldi si spendano per rispettare le direttive dell’Europa stessa. Le amministrazioni, un po’ perché vedono nei prestiti delle opportunità per fare qualcosa di buono, un po’ perché “magari” qualcuno ci guadagna, si premurano a spendere detti soldi e fanno le opere che vanno nella direzione imposta.
Un’altra premessa doverosa è che se si vuole che la gente utilizzi di più i mezzi pubblici si dovrebbe fare in modo che questi siano più fruibili e convenienti, non, viceversa, rendere più scomodo o impossibile l’utilizzo del mezzo proprio. Questa seconda soluzione è sostanzialmente una forma di dittatura.
Ma andiamo ad analizzare la questione viabilità di Messina e lo facciamo con una similitudine.
Immaginate di avere un sistema idrico che porta acqua con 100 tubi. Immaginate che i 100 tubi a pieno regime a stento e con difficoltà riescono a fornire l’acqua sufficiente per il fabbisogno.
Immaginate ora di prendere alcuni di quei tubi, ad esempio 10, e di dedicarli al passaggio del vino, chissà qualcuno qualche volta ne avesse voglia. Immaginate poi di utilizzarne altri 10 per la gassosa, non si sa mai si voglia fare il classico mix a 3/4 col vino. Poi magari qualche tubo si lascia per la birra.
Quello che succede per ovvi motivi è che l’acqua in arrivo no sarà più neanche lontanamente sufficiente al fabbisogno, sarà un disastro.
A Messina è successo proprio questo. Qualche anno fa hanno fatto la grande devastazione cittadina con la realizzazione della tramvia. Non solo la città è stata mortificata in tutte le sue caratteristiche e peculiarità, ma il tram ha tolto area utilizzabile dalle auto. In pratica, la dove sarebbero passate migliaia di auto nell’ora di punta, oggi passano un paio di corse del tram.
Di recente altre devastazioni si sono viste nel viale Europa, dove dei parcheggi da sempre disponibili, prima le auto erano orientate verso il centro strada, ora sono orientate in direzione opposta. Per fare questo, non solo sono stati spesi soldi, ma si è anche sottratta ulteriore area al passaggio delle auto, ovvero una corsia al centro frapposta tra i posteggi di destra e di sinistra. La dimensione delle corsie viabili è risultata molto diminuita ottenendo alla fine lo stesso numero di parcheggi rispetto a prima, o forse anche meno.
Poi abbiamo le piste ciclabili, qualche bicicletta prende il posto di centinaia di auto.
Poi abbiamo le corsie preferenziali degli autobus, queste possono di per se avere una logica ed un utilità, permettono infatti di migliorare l’efficienza del trasporto pubblico che altrimenti sarebbe certamente inutilizzabile. Ma la scelta scellerata di questa estate di mettere i cordoli per delimitare tali corsie, si rivelerà motivo di caos, alle prime piogge la gente si troverà nell’inferno.
Quando si fanno delle leggi non si dovrebbe avere la presunzione di sapere, bisognerebbe osservare e capire. Bisognerebbe immedesimarsi negli altri, analizzare cause ed effetti e soprattutto valutare le conseguenze id ciò che si fa. Una città che è nata con una certa conformazione ed una certa viabilità ha visto nascere scuole, negozi, uffici ed attività varie di conseguenza. Una cordolo messo davanti ad una scuola del corso Cavour ad esempio, farà sì che quando le persone faranno scendere i figli in prossimità dell’ingresso perché piove, la coda si svilupperà fino a Boccetta e bloccherà anche l’autostrada. Ma la colpa non è delle persone, non possono fare scendere i figlia nel viale Europa, ne è immaginabile che tutti utilizzino i mezzi pubblici, Messina ha una conformazione tale che per molti cittadini utilizzare i mezzi pubblici sarebbe eccessivamente sconveniente. In definitiva o spostate la scuola o non mettete i cordoli. Una corsia preferenziale per gli autobus, occupata qualche secondo per superare una macchina ferma per fare scendere un passeggero, non è un grosso problema per la viabilità, viceversa non poter superare una macchina ferma causerà l’inferno ogni mattina. Chiaramente quello delle scuole e solo un esempio, ma lo stesso vale per tutto il resto.
Altra area utilizzabile dalla viabilità delle auto viene tolta dalle arre pedonali, per queste i benefici potrebbero valere il sacrificio ma “è la somma che fa il totale” (cit.).
In questa estate hanno anche pensato bene di piantare molti alberi riducendo la disponibilità di parcheggi, che sono forse il punto chiave per la viabilità.
Una persona che cerca posto gira con l’automobile parecchi minuti occupando area utile alla viabilità. Se tutti trovassero subito parcheggio conseguentemente le strade sarebbero più libere. Lo sforzo che andava fatto era creare parcheggi avendo il buonsenso di rende più economici quelli meno comodi. Non ha senso che si paghi la stessa somma per parcheggi in pieno centro e parcheggi al confine. Per fare un esempio il parcheggio del cavalcavia dovrebbe essere gratuito o costare meno altrimenti è chiaro che ciascuno prova a posteggiare più vicino alla propria destinazione. Se chi resta parcheggiato per molto tempo avesse convenienza a posteggiare in parcheggi come quello del cavalcavi o di Cavallotti, nelle vie del centro resterebbero posti liberi per chi deve restare qualche minuto o qualche ora.
Chiaramente il numero dei parcheggi andrebbe comunque incrementato e non sarebbe male un sistema informatico di ausilio nell’individuare i parcheggi liberi disponibili nell’area di interesse. Non sarà certamente facile ma è questo che va fatto, in un modo o in un altro.
L’errato approccio alla viabilità ha fatto si che negli anni, nonostante la perenne emigrazione del popolo messinese, il problema non si sia mai risolto ed oggi si parla di fare l’ennesima assurdità, la metropolitana del mare. Spero solo che, se fanno quest’opera che finirà con l’essere poco utile e molto impattante in termini estetici sul fronte mare e non solo, che almeno facciano sparire quella devastante tramvia.