Mer. Apr 24th, 2024

Di recente si è presa consapevolezza del fatto che quello che c’è in atto è una totalitarismo. Il totalitarismo è una forma dittatoriale dove in realtà il regime è imposto con una ipnosi di massa ottenuta a sua volta con varie tecniche manipolatorie come la paura fluttuante e continua, la divisione e l’isolamento sociale, la confusione, le incertezze, tutto indotto a colpi di DPCM, decreti e con il bombardamento mediatico e la propaganda di regime. Il totalitarismo vede in un certo senso la gente assuefatta ad una condizione di regime, non costretta con la forza ad obbedire, ma resa obbediente, accondiscendente, per un fantomatico “bene comune”, ridotta a facoltà di discernimento ridotte e senza una reale consapevolezza di cosa accade.

Se analizziamo però meglio, questa visione della realtà che viviamo è incompleta, non descrive tutti gli aspetti che caratterizzano il periodo buio che viviamo. La condizione di totalitarismo riguarda certamente una parte delle persone, una buona percentuale di persone tuttora impaurite dal virus, che mettono 3 mascherine e sbraitano con chi non la mette, magari a 10 metri di distanza. Ma questo genere di persone sono una minoranza ed a mio modesto parere sono per lo più persone predisposte a non usare il cervello, come dire, su questo il Grande Fratello ha avuto gioco facile.

Quello che invece è stato un meccanismo astuto e micidiale della dittatura in atto, e dico proprio “dittatura”, che a questo punto ha riguardato la maggioranza delle persone, è molto diverso. Il meccanismo che sto per descrivere, in realtà noto a tutti ma forse non focalizzato adeguatamente, si basa in buona parte sulla leva dell’egoismo umano. In pratica l’egoismo diffuso, la mancanza di valori, di principi, di etica e di morale ha permesso al dittatore di imporre la dittatura in modo semplice e senza troppa fatica. In post precedenti ho approfondito alcuni aspetti della psiche umana a mio avviso determinanti in questo contesto, ripeterli qua rederebbe lungo e articolato il discorso ma per capire a pieno le dinamiche può essere utile darne lettura.

Iniziamo con ricordare che la dittatura in corso usa la vaccinazione come motore. La vaccinazione “per il bene comune” in corso e l’esistenza di una parte di persone che non vogliono vaccinarsi, ha permesso al Grande Fratello di giustificare tutta una serie di provvedimenti, compreso il Green Pass. Probabilmente uno degli scopi era, o è, quello di una vaccinazione di massa continua, o comunque con altre finalità ad essa correlate al momento nascoste. Il Green Pass potrebbe essere l’altro obiettivo di tutta la macchinazione. Su quale sia il quadro, ammesso che sia già definito e non adeguato progressivamente in base agli eventi, credo che nessuno possa avere certezze se non chi lo vuole attuare.

Inizialmente hanno detto che si doveva vaccinare il 60% della popolazione, la vaccinazione era facoltativa, anzi inizialmente erano riusciti a farla passare come un privilegio per pochi fortunati. I contrari al vaccino, se pur si opponevano e provavano a dissuadere gli altri dal vaccinarsi, erano tranquilli perché era prevedibile che il 60% si sarebbe raggiunto con facilità e chi non lo avrebbe voluto fare non lo avrebbe fatto. Chiaramente la percentuale bassa iniziale era solo uno degli stratagemmi, oggi siamo al 90% ed ancora ricattano chi non si vuole vaccinare anche sospendendo dal lavoro. Dare l’idea che il vaccino fosse facoltativo, oltre che un privilegio e che solo una parte della popolazione lo avrebbe dovuto fare, era un modo per non suscitare troppa protesta. Il meccanismo di limitare l’entità della protesta lo si rivedrà in tutte le successive fasi dell’imposizione.

Dopo una fase in cui quindi la vaccinazione era facoltativa, anzi ancora era un privilegio, si è passati all’obbligo per la prima categoria, i sanitari. Molti di questi erano già vaccinati perché “privilegiati” nella fase precedente, gli altri invece rischiavano la sospensione. In questo momento ci sarebbe potuta essere una prima forte opposizione, la cosa giusta sarebbe stata che tutti, sanitari e non si opponessero all’obbligo, non solo perché contrario alla costituzione ed altre leggi internazionali, ma per una questione etica e morale. I vaccini non erano sicuri, c’erano già stati anche i primi morti e non dovevano essere imposti a nessuno. Molti sanitari si erano già vaccinati e forse alcuni lo avevano fatto con finta vaccinazione, alcuni hanno ceduto al ricatto, in definitiva erano rimasti in pochi ad essere direttamente interessati. Se solo almeno i colleghi avessero difeso la propria categoria da un obbligo ingiusto forse tutta la macchina si sarebbe inceppata, invece strafottenza totale di alcuni, ipnosi di massa o corruzione di altri (ad esempio gli ordini professionali) hanno lasciato i sanitari nelle mani del Grande Fratello. La gran parte della popolazione, in questa fase, utilizzava l’alibi che era giusto che chi aveva a che fare con persone fragili si vaccinasse. Chiaramente è un falso alibi, se un vaccino presenta dei rischi li presenta per tutti, anche per i medici. Il giuramento di Ippocrate non dice che il medico deve rischiare le vita per gli altri, li deve curare.

Questo è il primo dei momenti in cui l’egoismo ha permesso al regime di andare avanti. In realtà è un egoismo paradossale, forse pigro, perché per chi aveva capito le reali intenzioni del governo era chiaro che sarebbe stato solo l’inizio per cui, se non per solidarietà e correttezza verso il personale sanitario, per lungimiranza si sarebbero dovuti opporre tutti.

Gli step successivi della macchina dittatoriale hanno sempre visto l’interessamento di una ridotta parte della popolazione, ogni volta con una giustificazione scientifica diversa. In realtà più che giustificazioni erano scuse per giustificare l’obbligo. Non c’è mai stata una vera logica, neanche le scuse erano valide o credibili, ma il meccanismo della progressività che interessava sempre una parte limitata delle persone, permetteva al regime di andare avanti. E’ chiaro che tutto questo era possibile sempre per l’egoismo della gente. Chi ancora non era stato interessato dei provvedimenti se ne disinteressava, chi ne era stato interessato ma aveva superato in un modo o in un altro il problema se ne disinteressava, per cui il dissenso, tra persone che cedevano, persone che perdevano la forza di opporsi, restava sempre limitato. E’ vero che in parte in questa fase hanno agito le distopie, le dissonanze cognitive, il bispensiero, molte persone hanno vissuto nell’ipnosi, ma nella sostanza la strafottenza ha dato il maggiore contributo al Grande Fratello.

Oltre alla progressività di pressione dittatoriale, la logica per contenere il dissenso era quella della modulazione nel tempo dei provvedimenti. Per prima cosa il provvedimento entrava in vigore a distanza dall’emanazione del decreto di turno. Questo serviva a creare il primo smorzamento della protesta. Dall’emanazione del decreto alla sua effettiva efficacia c’era sempre del tempo, qualche decina di giorni. Questo creava una confusione iniziale, una eventuale protesta vedeva una parte della gente intenzionata a protestare subito, un’altra parte magari dall’entrata in vigore. Questa confusione faceva già perdere slancio alla protesta. Il ritardo di entrata in vigore e della conseguente protesta faceva si che la rabbia si stemperava, parte della gente interessata dal provvedimento cedeva al ricatto del vaccino, altri digerivano il provvedimento, ad esempio accettando i tamponi, ed alla fine le proteste non vedevano una forza devastante, il numero di persone restante pronto alla protesta era molto ridotto.

Tra un colpo di dittatura ed un altro veniva lasciato magari del tempo, o addirittura davano l’impressione di voler mollare, ma tutto solo ed esclusivamente con lo scopo di far digerire, metabolizzare e somatizzare il provvedimento precedente.

A questo si sono aggiunte a mio avviso delle operazioni atte a guidare le protesta, ad evitare la crescita della rabbia. Di volta in volta veniva proposto l’eroe di turno, camionista, portuale, ecc. Le persone convinte che ci fosse qualcuno a combattere rientravano in zona comoda e lo slancio alla protesta si riduceva. A furia di manifestazioni in piazza proposte come risolutive ma poi oscurate ed ignorate dal regime, non vedendo risultati o peggio vedendo la strumentalizzazione delle manifestazioni stesse, la protesta andava sempre scemando, sempre più persone cedevano al ricatto e si creavano i presupposti per il successivo colpo dittatoriale.

Sarò brutale ma possiamo essere quasi certi che ad ottobre ci sarà una nuova azione nella direzione di imposizione di obbligo vaccinale e verosimilmente green pass. La scusa sarà un nuovo virus o una variante, pare che si tratterà comunque di un virus più aggressivo e contagioso. Qualcuno ipotizza che le difese immunitarie indebolite dei vaccinati causeranno una nuova emergenza con un virus di per se non letale e con questa scusa perseguiteranno sempre i non vaccinati, ma sono solo ipotesi. Le motivazioni per cui è praticamente certo, salvo ostacoli e variazioni che possano interporsi come una guerra in Ucraina o una efficace protesta del popolo, le ho descritte nei post precedenti, riguardano affermazioni di Bill Gates, Ricciardi e del presidente dell’OMS, non credo comunque che serva un grande intuito per capirlo, sappiamo tutti che il disegno è a lungo termine.

Avendo la consapevolezza che accadrà sarebbe opportuno già da ora entrare nell’ottica di essere uniti quando accadrà, di essere compatti e solidali con chi sarà chiamato in causa come prima categoria o fascia di età, alla prossima macchinazione infernale. Ignorare il problema che riguarda gli altri ancora una volta sarà la fine di qualsiasi speranza. La prossima volta la dittatura potrebbe essere consolidata e definitiva. Dobbiamo lavorare da subito al risveglio della gente, facciamo capire i disegni dietro quello che sta accadendo a chi ancora è ipnotizzato. Dobbiamo utilizzare il tempo che avremo a disposizione, se lo avremo, prima della prossima azione di repressione democratica per essere pronti, ed essere tanti. Su come fare rimando al post “L’A B C della lotta contro la dittatura”. Farsi trovare pronti significa essere coscienti, numerosi, organizzati, uniti e decisi. Non ci possiamo permettere il lusso di mollare neanche un attimo, se riusciamo a fare avere a tutti la necessaria consapevolezza della enormità del problema che stiamo vivendo, del male che si è già perpetrato e dei rischi che corriamo per il futuro, difficilmente continueranno a disinteressarsi.

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