Gio. Mar 28th, 2024

Il fatto che il terremoto in Turchia abbia seguito a stretto giro un atteggiamento ostativo di questa nazione rispetto all’allargamento della NATO, oltre che altre scelte che potrebbero essere state poco gradite in politica internazionale, ha portato molti a credere che tale evento sia stato una specie di ritorsione di uno stato straniero. In particolare qualcuno ha pensato a terremoti generati da esplosioni atomiche o da HAARP per mano degli Stati Uniti.

Andando a guardare gli eventi sismici nella zona, potete farlo dal sito:

https://www.emsc-csem.org/Earthquake/

 (sotto metto degli screenshot)

si vede che terremoti di entità minore e crescente si susseguono da molto tempo prima delle scosse devastanti. In pratica si è trattato del classico sciame sismico che in alcuni casi, come in questo, porta ad eventi importanti. Qualcuno aveva anche previsto che sarebbe potuto accadere ma come sempre per gli eventi sismici non si possono avere certezze né in termini temporali, né di entità; evacuare due Nazioni a tempo indeterminato non è una  strada percorribile.

La dinamica dell’attività tellurica esclude totalmente l’ipotesi di esplosioni nucleari, o comunque di esplosioni da parte di uno stato straniero. Le scosse sono talmente tante che sarebbe stato pressoché impossibile portare sul posto, piazzare e fare esplodere tante bombe senza essere visti. Tra l’altro le testate dovevano essere collocate a profondità notevoli visto che l’epicentro delle scosse è nell’ordine di vari chilometri. In oltre, la zona interessata si trova esattamente nel punto di incontro di due placche tettoniche per cui è probabile che si sviluppino terremoti naturali. Si potrebbe a limite ipotizzare attività di Fracking per la ricerca di idrocarburi, visto che le scosse antecedenti quella devastante sono state a pochi chilometri di profondità, ma dubito che possano essere stati così incoscienti.

Comunque, dato che gli eventi sismici sono iniziati vari giorni prima e dato che organizzare una simile dislocazione di bombe richiede molto tempo, decade comunque l’ipotesi della ritorsione per il comportamento della Turchia di questi gironi. Non è meno importante la considerazione che sarebbe stupido (e nessuna nazione, ancor meno gli USA lo sono), colpire una stato senza rivendicarne l’azione. Tale attività potrebbe avere senso solo se l’intenzione fosse indebolire tale stato. La situazione geopolitica della zona però potrebbe cambiare in seguito ad un evento così importante e nessuno può prevederne l’evoluzione, per cui comunque la si guardi non c’è una logica.

Andiamo ora ad analizzare l’ipotesi più suggestiva, quella dell’impiego di HAARP per generare terremoti. HAARP è un sistema in grado di emettere onde elettromagnetiche di elevata energia con una direttività molto accentuata. Utilizzando la riflessione sulla ionosfera tale onda potrebbe concettualmente colpire qualsiasi parte della terra. Un conto però è fare arrivare una quantità di energia tale da causare eventi atmosferici, come ad esempio temporali e bombe d’acqua, dove l’energia necessaria e imitata all’innesco di scariche atmosferiche, un conto è creare un terremoto.

Creare un terremoto con HAARP è concettualmente possibile, ma l’entità del terremoto generabile è in relazione alla energia disponibile. Se si tratta di create una spaccatura in una roccia, posta in superficie ed materiale opportuno, che a sua volta inneschi un movimento tettonico, magari i 3,6 Megawatt di HAARP potrebbero anche bastare; ci sono comunque dei limiti fisici sulla distanza raggiungibile, sia per dissipazione, sia per allargamento del fascio di emissione, sia per altri effetti fisici importanti.

Ragionando su quanto avvenuto in Turchia, visto che varie scosse hanno preceduto quella devastante, dovremmo ipotizzare che con HAARP abbiano generato le scosse precedenti che a loro volta avrebbero causato quella di potenza elevata. Per scatenare le scosse che si sono registrate in Turchia in questo periodo, servirebbe un’energia tale che probabilmente neanche utilizzando tutta la produzione energetica degli States di un anno ci si potrebbe riuscire. Ogni terremoto richiede una energia molto superiore ai 3,6MW disponibili per HAARP. Inoltre, parte dell’energia si perderebbe nel lungo tragitto, non è detto che la ionosfera riesca a riflettere tale quantità di energia e comunque potrebbe in parte anche assorbirla. E ancora, il fascio di emissione alle distanze in gioco sarebbe certamente troppo ampio e poco localizzato. Ma la cosa che esclude ancor di più tale ipotesi è la profondità a cui queste onde sarebbero dovute arrivare per generare gli eventi tellurici in questione. Per arrivare a profondità di decine di chilometri, data l’inevitabile dispersione del terreno, in superficie dovrebbe arrivare energia anche centinaia o migliaia di volte più intensa. Quindi, già un terremoto richiede energie enormi, in più se ne dovrebbe fare arrivare una quantità migliaia di volte superiore, da migliaia di chilometri di distanza, capite che è altamente improbabile. Questo vale per il singolo terremoto avvertibile, immaginate quante energia ci vuole per le decine di terremoti di cui parliamo.

Per chi vuole dei numeri riporto una tabella:

Un solo terremoto di grado maggiore  di 4, come alcuni di quelli che hanno preceduto il primo terremoto importante di 7.8 gradi,  richiede: 63GJoule, ovvero 63.000 MWatt x 1sec

Se HAARP sviluppasse 3,6MWatt, anche ammesso che arrivino tutti nel punto dove si deve generare il terremoto (ma ne arrivano centinaia o migliaia di volte meno), l’emissione dovrebbe avvenire per 17.500 secondi per avere l’energia necessaria, 4,86 ore. Per l’energia di un solo terremoto ci vuole quindi l’energia che HAARP emette in 4,86 ore. Anche se HAARP fosse molto più potente cambierebbe poco, non avrà mai una potenza tale da sviluppare e fare arrivare un impulso di energia tale da creare un terremoto a tale distanza ed a tale profondità.

Per concludere, una nota sui bagliori visti nella zona dei terremoti. Pare che questi bagliori si vedano da sempre in occasione di forti terremoti, ci sono tracce di testimonianza in reperti si migliaia di anni fa. La scienza formula sulla questione ipotesi varie. Per capire a cosa possano essere dovuti si deve tenere conto che la crosta terrestre, così come tutto quello che è materia, contiene delle cariche elettriche. La crosta terrestre in particolare ha una polarizzazione, la stessa che entra in gioco nei fenomeni atmosferici e metereologici. Movimenti repentini, la formazione di crepe e le vibrazioni, in condizioni atmosferiche particolari, possono a mio avviso certamente creare dei bagliori. Tali bagliori potrebbero ad esempio essere dovuti allo spostamento repentino di una grande quantità di cariche, un tale fenomeno può generare onde elettromagnetiche e/o eccitare la fluorescenza o la polarizzazione di gas presenti nell’atmosfera. Potrebbe anche generare micro-scariche tra particelle ionizzare già presenti nell’atmosfera a seguito di una repentina variazione della pressione. Di effetti simili nell’atmosfera se ne verificano vari.

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